lunedì 28 maggio 2012

La pizza al pesto












Due...sì sì, il numero ricorrente è due!
Ma non ne ho sofferto tantissimo stavolta, stavo malino, e non le annusate granché.

Le paste, come le "stesure", vengono da due mani diverse.

Lei senza sale e...informe
Lui normale e tondo
(la mano dell'ingegnere
non ci tradisce!)
Lei ci impiega due secondi
Lui ha una precisione da 5 minuti!



Il condimento, invece, è a mano unica...tentativi...

Qui mozzarella e pesto restano
separati, ma attenzione, è meglio
mettere il pesto sempre vicino
 alla mozzarella, non ai bordi,
se no si asciuga troppo.
Qui il pesto è steso per primo
tutto sulla base e poi sopra si
sono messe le fette di pomodoro
e mozzarella, e si crea quindi
un composto di mozzarella al pesto.


Entrambi i giudizi sono stati buoni, nessun avanzo, ma Lei ha già in testa il terzo tentativo (che sicuramente non sarà il mio): in forno ci va solo la base con mozzarella e pomodoro, il pesto viene sparso un po' alla fine fuori dal forno, e si scalda con il calore della pizza, senza cuocersi.
Attendiamo...un po' anch'io...un po' ci spero...

E intanto prendo il sole!


lunedì 21 maggio 2012

H. Verona - Varese

Come sempre io non c'ero, non sono ammesso a vedere i miei amici mastini, ma poi mi faccio raccontare tutto!

Il Verona, come dicono tutti, c'era, c'è, lo si è visto fin dall'inizio, ha fatto alzare la curva tante volte...e Lei, da tranquilla che era, non vedeva più niente!
Ferrari che pensa troppo… Jorginho che va fuori di poco… Il greco che ci prova da fuori area… Mamma mamma!!!


E poi arriva lui a rompere il ghiaccio, ad attraversare da solo con la palla tra i piedi tutto il campo, ad alimentare un po’ di più quella speranza che tanti non avevano mai perso… Mimmo, quello che l’emozione qualche giornata fa ha tradito, ma che non si è certo lasciato andare, era lì anche lui insieme a tutti gli altri, tutti che volevano sentire solo il boato della curva!! E boato è stato!
L’intervallo è gioia, sorrisi, emozione.
Si riparte ancora più carichi, mastini nonostante le classiche sviste, ci si continua a far vedere, ci sono solo loro…e anche Ferrari decide di pensare un po’ di meno…e ce la fa! Anche lui! E sono 2!!
E finalmente un po’ di giustizia anche per noi. Rigore che Juanito non può sbagliare, eh no, c’è una città che vuole vedere solo un altro gol!!!


Tutti escono dallo stadio ancora cantando, ancora parlando, ancora credendoci…fino a 24 ore dopo…
Ma sì, cosa cambia adesso? Continuiamo a cantare, parlare e credere!

Risotto al tastasal






E via un altro… Ovviamente questo è dedicato alle milanesi!

Iniziamo con lo spiegare cos'è 'sta cosa...il tastasal...

Se ciama tastasal quela parte del masenado de mas-cio più tenera che la vigneva butà su la gradela e tastà par controlar che ghe fusse bastansa sal, ma anca pearo e altre spessie in in sto paston del salado. El nome el riva da lì. Altro discorso l'e quelo del risoto che se parecia butando insieme col desfrito de seola sta specie de pasta de salado tenera e consà e dopo cusinando el risoto; piato tipico più che altro de Verona e zone intorno.

Ossia...

Il tastasal è un impasto di carne di maiale macinata, salata, e insaporita con sale e pepe nero grosso frantumato; si tratta dello stesso impasto usato per fare il salame. Le massaie della Bassa Veronese (Isola della Scala, Trevenzuolo, Vigasio) usavano preparare il risotto col tastasal per assaggiare la pasta dei salumi prima di insaccarli. Da questa verifica deriva il nome del condimento: tastare la salatura della carne di maiale, da cui tastasal.

Lei lo mangia da che conosce Lui, che ne va matto, per Lui che il risotto l’è risotto se el ga el tastasal, altro che quello giallo. Per Lei…anca quelo ALLA MILANESE lè bon!
Ma solo oggi ha provato a farlo, sentendosi anche dire che “la ricetta originale vuole che lo prepari una mano veronese” e che “chissà come viene…se non è buono, la prossima volta lo faccio io…”…mica facile per Lei mettersi a cucinare così!!!
Però non ha demorso, mai Lei, e ha portato a termine l’impresa.

Per 3 (sì sì, stavolta 3!!!):

250 gr di risotto, rigorosamente vialone nano
250 gr di tastasal
Rosmarino
Olio
Scalogno
Vino bianco
Brodo di carne
Burro
Parmigiano

Fate soffriggere lo scalogno nell’olio e fate rosolare il tastasal. Fatelo sfumare con un po’ di vino bianco, aggiungete il rosmarino e un po’ di brodo e fatelo continuare a cuocere per circa un’oretta (aggiungendo brodo, se necessario).
Quando il tastasal è cotto, mettete il riso e procedete nella preparazione di un normale risotto, continuando ad aggiungere brodo e aggiustando di sale solo alla fine (attenzione perché il tastasal è già ben saporito).
Quando il risotto ha ultimato la cottura, aggiungete una noce di burro e fate riposare.
Servite e, se vi piace, aggiungete la spolverata di parmigiano.

Allora…elo pronto el risotto????

P.S.: Il vero risotto al tastasal prepara il risotto separatamente e, a qualche minuto dalla fine cottura, aggiunge la carne cucinata come sopra a parte. Per correttezza di informazione.



lunedì 14 maggio 2012

Risotto al radicchio e tomino


Sì sì, state pensando bene...in questa casa piacciono i risotti!
Questo è stato riproposto sabato per la seconda volta, era piaciuto e quindi ormai sarà una ricetta confermata.

Sempre per due (perchè io non conto mai, a meno che qualcuno non avanzi qualcosa)...

200 gr di riso
radicchio a piacere
1 tomino
mezzo scalogno
olio e burro q.b.
sale (o brodo)

Si fa soffriggere nell'olio mezzo scalogno e poi si aggiunge il radicchio fino a che appassisce. Si aggiunge quindi il riso e lo si sfuma con del vino bianco. Quando questo è evaporato, si va avanti a cuocere il riso con brodo (o acqua da salare) fino a cottura.
Alla fine si fa mantecare con il tomino tagliato a quadretti (deve sciogliersi e amalgamarsi tutto) e una noce di burro.
Buon riposo e buon appetito!

Come vi è venuto?

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lunedì 7 maggio 2012

Crostata alla nutella


E questa???
Cliccate sulla foto e guardate bene la lavagnetta dietro...ieri era il mio complimese!!! 11!! E mentre Loro festeggiano, io annuso...Lei non me la darebbe mai questa! Troppo cioccolato.

Ho visto bene come l'ha preparata, facilissima!

La frolla:

200 gr di farina (metà bianca metà farro)
100 gr di burro
100 gr di zucchero
2 tuorli

Poi, come dice lei, ognuno la faccia come più gli piace, senza uova, più o meno dolce, con altre farine, con la scorza di limone, con l'olio...
La solita mezz'oretta in frigo e poi via, nello stampo!

La crema alla nutella:

200 gr di ricotta
Nutella...direi a piacere, per come buttava giù Lei!
1 uovo (o del liquore...giusto per riuscire a fare la crema)

Mezz'ora circa di forno a 180° ed è pronta!

Allora, buona penso che lo sia...Lei la mangia nello stesso modo in cui 15 anni fa mangiava la Nutella a cucchiaiate dal vasetto davanti alla tv!!!

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Risotto mele, noci e fontina


Oggi vi propongo un risottino...uno sfizio che Lei aveva da mesi, e in piena primavera, quasi estate, è arrivata a farlo!!! La ricetta giusta per la stagione! Ma lei mangia anche la polenta e la zuppa di lenticchie a Ferragosto, capite voi!

Allora, ha praparato per 2:

1 mela tagliata a cubetti e lasciata lì col succo di mezzo limone
50 gr di noci
50gr di fontina tagliata a dadini e lasciata a bagno in 100 ml di panna

Poi ha messo su la cipolla a rosolare nel burro e ha aggiunto 200 gr abbondanti di riso (si mangiava solo quello). E da qui la preparazione classica del risotto, aggiungendo brodo o solo acqua da salare al punto giusto (lei lo fa a volte perchè se non ha il brodo vero, quello di dado dice che le falsa il sapore del piatto).
A metà cottura (7-8 min) ha aggiunto le mele e le noci e alla fine ha fatto mantecare con la panna e fontina.

Dunque...pareri:
- per Lei era buonissimo, e figurarsi!
- a Lui pareva di star mangiando uno strudel...e vabbè!
- io ho cenato con l'oltre metà piatto avanzato da Lui...come una lavastoviglie!

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giovedì 3 maggio 2012

La grigliata del 1° Maggio

Guardate qui...a me piace la carne, tanto!!! E qui ne hanno fatta in abbondanza, tanto da avere anch'io la mia porzione per il pranzo di questa giornata e per i successivi!!

Vi scrivo di questo bel 1°Maggio passato in compagnia perchè i miei amici mi hanno chiesto di farlo, e io non  mi tiro certo indietro!

I miei padroncini hanno organizzato una grigliata con la compagnia d'infanzia da parte maschile, che ora si porta dietro le morose, future prossime mogli e mogli.
La giornata è iniziata presto, alle 11 tutti arrivati con vivande, sedie e posate (è così, COLLABORAZIONE è stata la parola d'ordine per la partecipazione) e gli uomini si sono messi subito in moto per far funzionare il barbecue. Be', tranne uno, rimasto in casa ad aiutare i primi preparativi di taglio verdure con il suo utilissimo attrezzo da fiera...si è convenuto presto che era meglio che scendesse e lasciasse fare a chi forse sapeva fare. E così mentre le donne erano su a tagliare verdure (attività rapidissima nel momento in cui sono rimaste sole), spettegolare e lamentarsi, noi maschi eravamo giù a...fare fumo, sì, tanto fumo! Eh già, ci abbiamo impiegato un po' prima di riuscire ad avere un fuoco di cottura accettabile...ragazzi, verso l'una siamo riusciti a iniziare a metter su qualcosa? Tra qualche birra e coro dell'Hellas! (Vi sentivano fino all'Adige!) E le donne, che già ce ne avevano dette su, hanno prima deciso di andare a farsi un giro (per non pensare troppo alla tanta fame) e poi, ritenendoci simpaticamente inadeguati, sono tornate dopo solo un quarto d'ora per aiutare. E vabbe', sono tutte così, è un genere!

E alle due inoltrate siamo anche riusciti a mangiare, manco mal! Buono, tutto buonissimo!
E tra racconti, risate, film e...una mia inaspettata "corsa fuori di casa" (...dovevo sgranchirmi un po', ma sono tornato, sono qui) si è conclusa una bella giornata!




P.S.: Un saluto particolare al mio amico Bonni!
E...Leo cresci, che ti aspettiamo giù per la prossima, che lassù la compagnia non ti fa bene.



Non sono venuto a fare discorsi

A Chi ama Marquez
"Confesso di avere fatto tutto il possibile per non partecipare a questa riunione: ho cercato di ammalarmi, ho tentato di farmi venire una polmonite, sono andato dal barbiere con la speranza che mi sgozzasse e, infine, mi è venuta in mente l'idea di presentarmi senza giacca e cravatta in modo che non mi facessero entrare a un incontro formale come questo. Risultato: eccomi qui e non so da dove cominciare. Però vi posso raccontare, per esempio, come ho iniziato a scrivere." Gabriel García Márquez è sempre stato allergico ai discorsi pubblici, tanto da affermare, in una conferenza del 1972: "Ci sono due cose che mi ero ripromesso di non fare mai: ricevere un premio e tenere un discorso". Dieci anni dopo vincerà il premio Nobel e durante le cerimonie a Stoccolma terrà due memorabili discorsi, La solitudine dell'America Latina, un atto d'amore e di speranza nei confronti della sua terra, e Brindisi per la poesia, un elogio alla magia della poesia, "energia segreta della vita quotidiana". I due interventi ben esemplificano lo stile e i temi dei discorsi, delle dissertazioni e delle conferenze raccolte in questo libro, che per la prima volta riunisce tutto ciò che García Márquez ha scritto per essere letto a viva voce di fronte a un pubblico. Le occasioni sono le più svariate e coprono l'intero arco della sua vita, a partire dal 1944, quando, diciassette anni, tenne un discorso di commiato per i compagni di liceo che si diplomavano, fino al 2007, con l'intervento pronunciato di fronte alle Accademie della Lingua e ai re di Spagna in occasione dei suoi ottant'anni.
Accanto alle tante testimonianze di vita, amicizie e passioni, emergono le più profonde convinzioni di García Márquez su questioni come la difesa dell'ambiente (Un'alleanza ecologica dell'America latina), la politica (Un'altra patria diversa), la cultura (Parole per un nuovo millennio), l'educazione (L'America latina esiste), la minaccia nucleare (Il cataclisma di Damocle). Sessantatré anni di incontri, ripercorsi in prima persona dall'autore, che li ha selezionati, e che ha ammesso infine: "Ciò che scopro di me stesso leggendo questi discorsi è come sono cambiato e come mi sono via via evoluto come scrittore".

San Giorgio di Valpolicella

Non per essere ripetitivi, ma finchè non arrivano le vacanze serie, si conosce un po' di più la zona, e quindi su e giù tra queste colline...mamma che fatica!
Stavolta siamo capitati a San Giorgio, piccolino, grazioso e con un'ottima terrazza che guarda giù fino al lago!


Una chiesetta, piccola, ma bella, con il chiostro a lato e un piccolo giardino.




La vista. 































La piazza, grande, di fianco alla chiesa, un barettino ottimo per un ritrovo tra amici, e, là in fondo, la partenza di cinque senteri per una camminata più o meno lunga.











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Magnalonga

Bello bello e ancora bello! Sono stato alla Magnalonga a San Pietro in Cariano, una camminata di 10 km circa in mezzo ai vigneti, dove c'erano tanto verde, tanti odori e tanto cibo! E buono anche!


Un bella e lunga passeggiata nella natura, dove sgranchirsi bene, ma con tutta la calma desiderata, e godere a pieno di tutto ciò che la Valpolicella può offrire, dal paesaggio incantevole ai prodotti dei campi.
Sette tappe in cui trovare un pranzo completo dall'antipasto al dolce, ogni portata accompagnata dal vino giusto e dalla vista e pace perfette.
Ho fatto un po' impazzire la padroncina all'inizio, tra la pioggia che ci ha accompagnati fino alla seconda tappa e il fatto di trovarmi in un posto nuovo da conoscere, ma da lì in poi sono stato bravo...e così ho conosciuto tanti amici, tanti a chiamarmi e coccolarmi.
E chiaramente anch'io ho avuto la mia parte di "magna", dal panino ai salumi, alla carne, alla torta!
Siamo tornati tutti abbastanza provati, ma contenti!


Il gruppo dei...maschi...





...e la mia parte "magna"!